3M – MARCIA MONTE MASSONE

Sabato 12 settembre, alle 13.30, è partita la prima edizione della 3M, la MARCIA MONTE MASSONE, ripresa di una competizione nata nel 1972. Straordinarie le foto dell’epoca pubblicate dagli amici dell’Alpe Quaggione (notare l’abbigliamento utilizzato dai partecipanti lontanissimo dai capi super-tecnici indossati dagli atleti presenti sabato)

I temerari che si sono cimentati nell’impresa sono stati 130.

I vincitori sono stati Marcello Ugazio, seguito da Stefano Trisconi e Riccardo Borgialli. Tra le donne vittoria netta di Giovanna Cerutti su Daniela Bona e Karin Muraro.

La gara era anche l’ultima tappa dell’International Sky Tour, circuito di più gare vinto da Riccardo Borgialli e Daniela Bona.

 

Tra i molti scialpinisti ed appassionati di montagna presenti c’eravamo anche noi che timidamente ci siamo “mescolati al gruppo”: Alberto, Simone, Gianluca e Marta, i temerari fratelli Ladolfi, Cristian e Stefano, Marco (al quale abbiamo chiesto un report sul percorso e che leggerete di seguito).

Tanti gli amici incontrati: Federica, Jstivan, Luca F. (che dopo il briefing ha appoggiato il microfono per posizionarsi dietro al nastro di partenza) e la mitica Patrizia che ha sfidato il freddo e la nebbia sul percorso per scattarci delle bellissime foto (le trovate su FB).

Per dover di cronaca… lo speaker indomito citato da Marco è Alberto Pizzi.

Link delle classifiche: http://www.internationalskitour.it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=26&Itemid=23

Raffaella

 

Cosa si può fare in una giornata uggiosa?

 Beh, quella cresta che porta dal Cerano al Massone era da un po’ che faceva capolino tra i miei pensieri, ma a causa del grande caldo di quest’estate l’avevo riposto nel cassetto per l’autunno.

 Poi così quasi per caso scopro che non solo c’è una gara, ma è una rinascita di una gara storica.

Se non è destino.

 Quindi sabato pomeriggio un’occhiata alle previsioni, colazione abbondante e si parte.

All’Alpe Quaggione c’è un’organizzazione impeccabile, che accoglie, distribuisce i pettorali e i pacchi gara, regalandoti un sorriso.

 Uno speaker indomito che racconta storie, intervista atleti del presente, del passato e del futuro, un perfetto anfitrione.

 Poi il briefing, mi raccomando la giacca antivento, fatte attenzione discesa bagnata, in punta al Massone ci sono 100m di visibilità.

 Via si parte, prima un giro per scaldare le gambe, poi su dritti per quella maledetta dorsale che spaccando le gambe su pendenze assurde ti porta dritto al Cerano.

 Primo respiro, inizia la breve discesa, poi di nuovo su verso l’agognato ristoro del Poggio Croce: il tempo non è afoso, il sole non spacca le pietre, ma per me la sete è un incubo.

 Ora via in leggera discesa attraverso anche un passaggio delicato su alcune roccette verso la bocchetta: da li si può ammirare la seconda terrificante salita della giornata.

Infatti addolcita da alcuni tornanti degni del Tourmalet, e sui quali una ragazza, poi giunta terza, mi raggiunge e mi supera con una facilità disarmante, rapidamente si raggiunge la cresta che unisce l’Eyehorn al Massone.

 Su quest’ultimo il secondo agognato ristoro, non oso immaginare la sete che avrei patito se fosse stata una bella giornata autunnale.

 Un paio di battute con un simpatico volontario, uno sguardo allungato verso il mare di nubi verso i laghi, via verso la infida ripida discesa sull’erba bagnata.

 Terreno per equilibrismi, pazzia, fede nelle suole e gambe dure: attenzione le ginocchia ti possono dire “ciao” se si forza troppo il ritmo.

 All’Alpe Bugnone la grossa discesa è terminata, ora inizia il falsopiano nel bosco dove se si hanno ancora gambe si può fare la differenza: io guardo il panorama, oggi non è giornata.

 Anzi le piccole salitelle che piano piano ci portano di nuovo verso l’Alpe Quaggione sono grandi sofferenze sui quadricipiti e fino a quando non vedo di nuovo il sentiero dell’andata non mi curo l’illusione di essere arrivato.

 L’ultimo km è una liberazione, un 5 battuto a moglie e amici che ti fanno il tifo, poi la sorpresa: pure l’intervista appena tagliato il traguardo.

 Non sarà stata una giornata d’oro per le gambe, ma il divertimento è sempre assicurato!

 Marco Pognant

 

 

 

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