La Rocca di Arona

La Rocca di Arona

 

La costruzione delle fortificazioni medievali e di età moderna ha profondamente mutato l’aspetto di ampie porzioni dell’altura della Rocca. Si sono così distrutti i contesti archeologici che si trovano sulla sommità, oggi attestati dai numerosi frammenti di ceramica che si rinvengono sui pendii.
La più antica testimonianza rinvenuta, risalente al Neolitico (circa 7.000 anni fa), è il frammento di un anellone in pietra verde levigata. Questi manufatti, dall’uso ancora sconosciuto, erano realizzati da pietre delle Alpi piemontesi e diffusi in tutta Europa.
A partire dal 1300 a.C. sulla Rocca si insedia un abitato che probabilmente dura fino all’età romana: i numerosi frammenti ceramici sono databili dall’età del Bronzo recente (XIII secolo a.C.) al primo periodo della cultura di Golasecca (X-VII secolo a.C.), ma non mancano testimonianze dell’età della romanizzazione. Il controllo del territorio, posto tra i colli e il lago, di fronte ad Angera, rende strategicamente importante l’altura, che viene occupata quando cessa di vivere l’abitato perilacustre dei Lagoni di Mercurago.

 

I materiali sono conservati presso il Civico Museo Archeologico.

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