…..e un giorno Jeni Broasca….mi disse: “dai…andiamo…è una passeggiata!!!”
Il primo giugno, abbiamo fatto la 40esima edizione della Maratona della Valle Intrasca, Jeni ed io, e alcuni altri amici della Podistica Arona, sempre presenti nelle gare della zona anche se con una rappresentativa un po’ ridotta per via di alcuni infortuni.
Giornata bellissima, soleggiata e per fortuna un po’ fresca, almeno alla partenza. Siamo tanti, assiepati alla partenza, si corre a coppie….simpatica formula che contraddistingue questa gara, e diversifica un po’ l’individualismo di questo sport, qui si condividono la fatica e la sofferenza con una compagna o un compagno, occorre affiatamento e la consapevolezza che si parte e si arriva in due, bisogna essere pronti ad aiutare il “socio” in caso di necessità. Per lo stesso motivo, bisogna cercare di non essere di peso al “socio”.
Si parte per le vie strette di Intra, passo sopportabilissimo, almeno per noi delle retrovie, si corre affiancati quando c’è spazio, inutile allungare ora, ci sarà molta salita ed ora risparmiamo un po’ di energia!
Ed è salita, passiamo per Trobaso, Cambiasca, Ramello, si passa dall’asfalto ai sentieri stretti, pietraie scalini, salita vera dove a volte si fatica a camminare. Frazioni, case di pietra, pubblico che incita, applaude e carica, emoziona, saluta. E allora uno scambio di battute, chiedo a che ora si debba ripassare per pranzo e i timidi spettatori rispondono che è già pronto!!!!! E avanti, salita!!! Ai ristori acqua da bere, da buttarsi addosso, il caldo arriva subito, la corsa sarà lunga!!! Davvero incredibile la quantità di pubblico che incredulo osserva i passaggi di tanta gente che andrà fino al Rifugio del Pian Cavallone al Vecchio Albergo, al Pizzo Pernice. Ci penso un attimo, in effetti è tanta strada, 35 Km con 1600 metri di dislivello a salire!!!! Ma io cosa ci faccio qui? Mi giro verso Jeni e le pongo la domanda. La sua risposta, sorridendo, è: “guarda, non so nemmeno perché ci sono io qui”! E Jeni è alla sua seconda Maratona della Valle Intrasca. E si sale! Scalini, sentieri, pietraie!!! La Jeni: “eh…in discesa li riprendiamo tutti, io vado fortissimo in discesa!” Io non so se arriverò a fare ancora 10 passi!! Con sorpresa vediamo che il pubblico è sempre presente ed apprezziamo le parole di conforto, preziosissime, la fatica si sente…ma forse così un po’ meno. Dopo Ponte Nivia, si sale verso Intragna, di li all’Alpe Pizza….e c’è sempre qualcuno ad applaudire noi salutiamo, scambiamo due battute, poi guadiamo all’insù e vediamo una fila di podisti con maglie coloratissime, molto in alto!!! A qualcuno chiediamo dove è la funivia e ci rispondono che oggi c’è sciopero!!!!!!!! Da Alpe Piazza al Rifugio del Pian Cavallone camminiamcorriamo su un sentiero stretto tra le pietre ed alla nostra sinistra…un bel burrone che ci ricorda di fare molta, ma molta attenzione!!!! Ma ogni tanto ci guardiamo in giro e vediamo il Maggiore e le isole, che spettacolo!!!!! Che emozione!! Per un attimo passa la stanchezza! Si intravede il rifugio, l’ennesimo prezioso ristoro e tanta gente che applaude, incita, carica ed emoziona!! Eccoci, spunta dei numeri, un “forza Jeni”, che ci siamo e via, in costa dove si corre!!!! Lo spettacolo continua! Panorama e, la piacevole sorpresa che per la 40esima edizione (e quella dovevo fare io?), hanno allungato il percorso con una bella salita. Ma mi chiedo: non ve ne erano già abbastanza su cui sbizzarrirsi, sudare, scivolare, dire accipicchia o perbacco quanto è lunga? Evidentemente no. Mi faccio un appunto che all’arrivo cercherò chi ha avuto l’idea per fare due chiacchiere! Dai, su avanti saliamo sul Monte Todum!!!! E finalmente…discesa!! Ma che discesa, se la salita era ripida…..questa discesa è ripidissima!! La Jeni, come aveva annunciato, parte con il “passo dello stambecco” e saltella di qui e di la, sorpassando increduli e indecisi podisti, e io….imito anche se i miei saltelli sono “da cinghiale”! Di li a poco le gambe ed i piedi iniziano a soffrire, si ma tanto è discesa!!! Saremo circa al 20esimo kilometro ed accade di tutto: le gambe non hanno più identità, ho le solette delle scarpe che cercano di andarsene, le sistemo e riparto, ad un certo punto Jeni urla “Diego, hai un serpente in mezzo alle gambe!!!” Alcuni podisti, sorpresi mi guardano sorridenti! Mi giro verso Jeni, ringrazio e chiedo spiegazioni e la vedo saltellare sulle punte mentre urla: “è verde, è enorme, aiutoooooo”. Mi passa, molto veloce senza dare spiegazioni. Appena si riprende mi spiega che ho calpestato una enorme serpente, probabilmente letale! Va bè….andiamo avanti….discesa su strada battuta, tante, tantissime radici sulle quali continuo ad inciampare, fino a quando incespico con tutte e due i piedi, volo in avanti e per non sfigurare faccio una capriola e continuo a correre, la Jeni si affianca e mi chiede se lavoravo al circo. Le pietraie e gli scalini del rientro mi sfasciano definitivamente gambe e piedi! Ogni passo è un insieme di dolori, guardo Jeni che….ride…le chiedo come va e lei: ”rido per non piangere”! Probabilmente nei pressi di Miazzina il delirio: a pochi metri da un ristoro troviamo delle persone che mangiano e ci invitano per un bicchiere di vino, birra, salamella….scappo urlando!!!! Poco dopo passiamo in mezzo ad abitazioni con qualcuno che griglia! Il profumo ci annebbia la mente, qualche podista urla che sono dei fuorilegge!!! Siamo quasi a 30 Km, abbiamo perso completamente la lucidità, fa caldo, ma manca poco e non si molla ora!!!! Ancora tanto pubblico che aiuta, ora ogni dosso è una salita, le gambe sembrano piombate!!!! Ma la soddisfazione è tanta e con gli applausi del pubblico riusciamo a tirare l’ultimo kilometro!!! Raggiungiamo una coppia di ragazzi e con un sussulto di orgoglio preghiamo le gambe di fare l’ultimo sforzo e via….che ci si spinge all’arrivo, siamo a Intra, nelle via della partenza, curve strette un piccolo aiuto a Jeni che ha smesso di parlare ma corre e passiamo una coppia che è scoppiata per cercare di starci davanti e arriviamo al tappeto rosso, siamo al traguardo che è una rampa in salita!!!! Ma l’idea del traguardo così….sarà stata della stessa persona che ha allungato la 40esima edizione con una salita? Il soggetto avrà sicuramente patito un’infanzia difficile! Ma ormai ci siamo e siamo emozionati, in cima alla rampa ci danno la medaglia, per noi 4 ore e 43 minuti di passeggiata per le montagne e tante emozioni, stanchezza e qualche dolore. Ma siamo ancora sorridenti, o forse sono smorfie di dolore, ci guardiamo, ci abbracciamo e ci diciamo: “grazie, bellissima corsa, mai più”!!!!! A distanza di qualche giorno, confesso che i dolori stanno passando, ma le emozionino no non passano per il bellissimo percorso, per il calore del pubblico che ti incita come se fossi un campione, il panorama mozzafiato, la soddisfazione che ho avuto per essere riuscito a correre 35 Km in montagna, che per un nuotatore è…tanta roba!!! Tanti, tantissimi sono andati più forte, sono stati più bravi, ma francamente a noi la classifica non importa, complimenti a tutti!!! Il “mai più” detto all’arrivo è già diventato un “forse”. Come sempre le emozioni vanno oltre il dolore che ho sentito.
Bollettino: 13 fiacche sotto ai pedi, 11 unghie nere, 6 Lt di acido lattico, paura per il serpente tra le gambe, una capriola plastica con difficoltà 7 e voti altissimi, 1256 radici su cui ho inciampato….a volte con tutti e due i piedi, 32 inviti a pranzo che abbiamo ricevuto durante l’attraversamento di alcune frazioni, 2896 “accipicchia e perbacco” esclamati mentre si correva in su o in giù in sentieri stretti, bellissimi ed a strapiombo, 2589 “guarda che panorama”, urlati mentre si guardava il Maggiore e le isole, non curanti delle difficoltà del sentiero, tanto ridere…per non piangere…..una bella soddisfazione….questi sono i dati del mio Garmin!!!! Questa è la mia Marathona della Valleintrasca con Jeny Broasca…..che vogliamo condividere con tutti quelli con la passione per la corsa….in particolare con Mariangela De Franco….che fa letteralmente i “salti mortali” per riprendersi dall’infortunio.
Diego Novella